Quando una moneta è da investimento?

poundSono considerate monete da investimento le monete d’oro coniate dopo l’anno 1800, che hanno avuto o hanno corso legale in un Paese, con una purezza uguale o superiore a novecento millesimi. Il prezzo di vendita usualmente non supera di più dell’ottanta per cento il valore dell’oro contenuto. Annualmente la Commissione delle Comunità europee pubblica un elenco delle monete nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee, nella serie contrassegnata con la lettera C.

Le monete con un difetto di fabbrica involontario sono rare e ciò le rende ricercate e di conseguenza un buon investimento, specialmente se di metallo prezioso. Il valore di tali monete non diminuirà nel tempo.

Fra le monete più commercializzate a livello di investimento troviamo la sterlina d’oro.

Il nome sterlina deriva da: Pound of sterling silver, che tradotto letteralmente: libbra di buona lega di argento. La libbra, dal latino libram (bilancia) è una unità di peso impiegata già nell’antica Roma, nel medioevo in Italia ed in altri Paesi europei, con un valore di circa trecento grammi. Nei paesi anglosassoni è stata usata per un tempo maggiore con un valore intorno ai 454 grammi. Della locuzione iniziale in inglese si usa solamente la parola Pound, ovvero libbra o lira, per indicare la moneta nazionale. In italiano venne adottato il solo termine, tradotto, sterling (sterlina) per non creare confusione con la nostra moneta. Il simbolo che rappresenta la sterlina è la £, in carattere corsivo iniziale della parola latina Libra.

La nascita della moneta inglese si fa risalire al secondo periodo dell’ottavo secolo d.C. quando il re di Mercia Offa, introdusse, copiando il sistema monetario francese dell’epoca, l’uso del penny (plurale pence). Tale moneta equivaleva, in quel periodo, ad un dodicesimo di scellino (shilling) che a sua volta era pari ad un ventesimo di libbra. Intorno all’anno 1280 il re Edoardo I fece coniare l’halfpenny (1/2 penny) e il farthing (1/4 di penny), come multiplo del penny si usava il groat, il grosso, del valore di 4 pence e il sistema di calcolo monetario era il seguente: 4 farthing = 1 penny, 12 pence = 1 scellino, 20 scellini = 1 sterlina. Inizialmente le monete erano coniate in argento puro, con la salita al trono di Enrico II venne messa in circolazione una moneta, il Tealby, che conteneva il 92,5 % di argento. La sterlina d’argento ha vissuto periodi bui, durante i quali la percentuale del bianco metallo è scesa fino al 33% mentre il resto della lega era composta da rame.

Fu Enrico VII, a volere che la sterlina venisse coniata in oro. Era il 1489. La moneta mostrava su un lato il Re assiso in trono e sul retro una rosa, simbolo dei Tudor. Tale sterlina aurea venne chiamata anche Sovrana. Due le ipotesi che cercano di spiegare questo nome. La prima prende semplicemente in considerazione l’effige del re seduto sul trono, la seconda propende per un atto di superiorità del re nei confronti degli altri stati europei.

Le prime sterline erano di oro quasi puro e pesavano 240 grani. Il grano era ed è tuttora un’unità di misura e corrisponde alla massa media di un vero chicco di grano, ovvero circa 1/7000 di libbra. In seguito, per ordine di Enrico VIII, secondo re della dinastia Tudor, noto più che altro per i sei matrimoni e le morti violente delle mogli, l’oro scese a 22 carati, ovvero al 92% del peso totale della moneta. La sterlina d’oro continuò ad essere coniata nello stesso modo per oltre un secolo. La produzione venne interrotta nel 1603 e la sovrana d’oro fu sostituita con altre monete. La Unite fu coniata sotto il regno di Giacomo VI di Scozia e con il nome voleva rappresentare la volontà del re di unire le corone di Scozia e Inghilterra, fino ad arrivare nel 1663 alla Ghinea. Fu questa la prima moneta aurea ad essere coniata meccanicamente. Il nome deriva dal luogo di estrazione dell’oro usato per la produzione di tali monete. Il valore nominale era pari ad una sterlina ed il peso di 129,4 grani. Con l’aumento del prezzo dell’oro diminuì il peso della moneta, ma l’oro continuava a salire ed il valore della ghinea, in poco meno di venti anni, raggiunse i 22 scellini.

Nel 1816 venne ripresa la produzione della Sovrana, anche se per molto tempo ancora venne usato il termine ghinea per indicare una somma di 21 scellini. Molte immagini si sono avvicendate sulle due facce delle monete. Ma con la nuova coniazione fu deciso di imprimere sul retro San Giorgio che uccide il drago. Questo santo è il protettore dell’Inghilterra e riscosse quindi un grande successo. L’incisione era opera di Benedetto Pistrucci, artigiano italiano, e ancora viene utilizzata, se pur con qualche lieve modifica. Sul diritto, per tradizione, è sempre raffigurato il monarca regnante.

 

Le guerre riguardanti la rivoluzione francese prima e il periodo napoleonico dopo, avevano messo a dura prova l’economia britannica, che con una legge del 1816, denominata Great Recoinage, oltre a stabilire la nuova produzione della Sterlina aurea decise anche il peso che venne fissato in 7,988 grammi.

In epoca vittoriana le monete rovinate venivano ritirate dalla circolazione e nuovamente coniate dalla Banca d’Inghilterra. Stessa sorte, nel 1891, toccò alle monete che avevano perso peso. La Bank of England le riportava a nuova vita e giusto peso per poi rimetterle in circolazione. La vita media di una moneta si aggirava sui quindici anni. In teoria risultano coniati

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale le sterline d’oro vennero tolte dalla circolazione in seguito alla decisione del Regno Unito di sospendere l’uso di monete di tale metallo prezioso.

Winston Churcill riuscì a reintrodurre la Sovrana per pochi anni, dal 1926 al 1931, quando venne nuovamente bloccata la produzione.

Dopo varie traversie, dovute anche all’introduzione sul mercato di grossi quantitativi di sterline false, prodotte in Italia e in Siria, probabilmente per sostenere in Medio Oriente la politica, nel 1957 la sterlina d’oro inglese autentica ritornò ad essere coniata. Nel 1982 venne deciso di produrre solamente sterline a fondo specchio per i collezionisti.

La moneta ha un diametro di 22 mm., pesa 7,9881 grammi, ha titolo 916.

Alcune edizioni speciali sono state coniate nel corso degli anni, l’ultima delle quali nel 2012.

La sterlina d’oro è prodotta dalla Zecca Reale Inglese (Royal Mint).

È chiaro che nel tempo le varie tipologie della stessa moneta hanno raggiunto livelli di interesse numismatico notevoli, ma non sono da meno quelli economici. Il mercato dell’oro è in continuo movimento. Attualmente il prezzo dell’oro è in ascesa e chi intende acquistare sterline d’oro può essere sicuro di fare un ottimo investimento.