Banco Metalli per i tuoi investimenti in oro

banco metalliL’oro viene considerato da sempre un bene rifugio proprio per le sue particolari caratteristiche: infatti il suo valore non risente degli effetti di crisi valutarie, geopolitiche, finanziarie oppure di instabilità politico-sociali. Al contrario, durante i periodi di instabilità di qualunque genere, i beni rifugio sono più apprezzati in quanto sono preferiti dagli investitori rispetto a obbligazioni, azioni societarie quotate in Borsa e immobili. Bisogna comunque tenere a mente che per investire in oro occorre fare sempre riferimento al metallo puro, chiamato oro 24 carati. Invece il metallo giallo utilizzato comunemente tutti i giorni sotto forma di gioielli e oggetti di oreficeria è una lega. Sono quindi presenti materiali leganti che rendono l’oro più resistente, ma che tuttavia ne diminuiscono il valore.
L’oro 24 carati si trova in commercio sotto forma di lingotti di varie dimensioni e formati, placchette con un peso minimo di un grammo e monete pregiate. In primi due casi la purezza del metallo usato è di almeno il 99,5%. Invece le monete d’oro devono avere un contenuto di metallo puro di almeno il 90% per poter essere assimilate all’oro da investimento. Gli altri requisiti previsti per legge dalla Commissione Europea sono il fatto di essere state coniate dopo il 1800, aver avuto oppure avere ancora corso legale nel Paese di emissione e un prezzo non superiore dell’80% a quello del valore del metallo pregiato contenuto. Ogni anno la Commissione Europea stila, aggiorna e pubblica sulla Gazzetta Ufficiale la lista delle monete che vengono assimilate all’oro da investimento.
Per la legge italiana tutte le operazioni che hanno come oggetto l’oro da investimento sono esenti dal pagamento dell’IVA: questo fatto rende il bene rifugio molto apprezzato da tutti gli investitori, sia grandi che piccoli. I primi in genere puntano sui lingotti, mentre i secondi preferiscono le placchette di ridotte dimensioni e le monete. Infatti sono più semplici da gestire e da conservare e non richiedono somme eccessive per portare a termine l’acquisto. Quando si decide di investire in oro occorre tenere a mente due fattori: innanzitutto si tratta di una forma di investimento a medio-lungo termine. Di conseguenza in genere bisogna aspettare 4-5 anni prima di poterlo monetizzare, rivendendo i lingotti oppure le monete preziose e ottenere un buon guadagno.
Questo fatto è legato alle caratteristiche stesse del metallo aureo, stabile nel lungo periodo ma volatile nel breve. Tuttavia le fluttuazioni giornaliere del valore dell’oro si attestano su pochi centesimi di euro, quindi non è possibile guadagnare dal proprio investimento rivendendolo dopo breve tempo. In questo modo l’oro da investimento si differenzia in maniera notevole da quello 18 carati, dove anche una variazione giornaliera può avere un certo effetto sull’importo finale.
In secondo luogo occorre ricordare che per legge in Italia sono i banco metalli ad avere l’esclusiva sulle transazioni commerciali riguardanti l’oro da investimento. Si tratta di società che rispondono a precisi requisiti, sono dichiarate Operatori Professionali in Oro dalla Banca d’Italia e soci e personale di qualunque livello hanno alti livelli di onorabilità. Proprio per questo motivo possono garantire maggiori serietà e affidabilità. I banco metalli molto spesso forniscono anche un servizio di fusione dell’oro, quindi fondono, affinano e trasformano in lingotti gli oggetti pregiati e i gioielli acquistati dalla stessa società oppure da compro oro convenzionati. I pezzi sono poi rivenduti a orefici, gioiellieri oppure a investitori privati.
Dato il livello di competenza e serietà dei banco metalli è bene farsi consigliare dal personale su come investire al meglio i propri risparmi. In genere si tende ad acquistare oro da investimento quando le quotazioni sono basse e rivendere quando il valore aumenta, ma occorre monitorare con attenzione il golden fixing. Inoltre alcune monete sono più apprezzate di altre e si rivendono più facilmente.