Vendere Oro Usato – abbiamo in casa delle miniere?

32140475-miniera-d-oro-tunnel-sotterraneo-della-ferrovia-archivio-fotograficoL’oro è un metallo prezioso di cui tutti conoscono l’uso nel settore della gioielleria e dell’oreficeria: infatti quasi chiunque possiede una catenina, un braccialetto, un anello oppure un paio di orecchini in oro. Tuttavia questi oggetti sono in oro 18 carati, cioè in una lega dove la percentuale di oro è solo il 75%. La parte restante è formata da metalli leganti (rame, argento, palladio, nichel) che rendono il materiale più resistente e capace di durare a lungo nel tempo. L’oro puro è troppo malleabile e duttile per poter essere usato per la realizzazione di oggetti. Ciononostante il metallo aureo 24 carati si trova comunemente nelle case in quanto viene usato per fabbricare i circuiti e le componenti interne di gran parte dei vari dispositivi elettronici. Si parla non solo di cellulari, smartphone, computer e tablet, ma anche nelle lavatrici, nelle auto, nelle videocamere e nelle play-station. Tuttavia le maggiori quantità si trovano nei prodotti informatici, in particolar modo nei computer. Qui l’oro è presente nella memoria RAM, nei processori, nelle varie schede di espansione, nelle schede video, nei connettori della batteria, nella scheda madre e nelle porte USB del laptop.

come-estrarre-oro-schede-elettroniche-pcLa grande diffusione dell’oro come materiale per l’elettronica è dovuta al fatto che questo metallo è un eccellente conduttore sia dal punto di vista termico che da quello elettrico. Al tempo stesso è inalterabile agli acidi e resiste perfettamente all’ossidazione. Anche se il settore della fabbricazione di computer e dei dispositivi elettronici ne impiega ogni anno un notevole numero di tonnellate, bisogna tenere a mente che la quantità di questo metallo prezioso presente in ogni esemplare è minima. Si parla di circa 2-4 grammi per dispositivo (le quantità più alte si trovano nei computer), tuttavia è bene rilevare che si tratta sempre di metallo puro. Di conseguenza il suo valore può arrivare anche a 30 euro al grammo.
Per questo motivo, considerato anche il fatto che il prezzo del metallo giallo ha avuto negli ultimi anni una tendenza al rialzo, sono sempre di più i soggetti che decidono di mettere in atto il recupero dell’oro dai rifiuti elettronici e informatici. Spesso anche i privati e le persone comuni decidono di cimentarsi un questa attività in quanto semplice da praticare: è sufficiente acquistare uno stock di computer e cellulari rotti per poi smontarli, identificare le componenti dove è presente l’oro e separare il metallo dai residui. Tuttavia bisogna tenere in grande considerazione il fattore sicurezza perchè per la separazione dei materiali si impiegano sostanze chimiche apposite, in particolare gli acidi. Infatti l’oro non si altera, mentre gli altri metalli si sciolgono. Si consiglia di rivolgersi quindi alle numerose aziende specializzate, spesso organizzate sotto forma di consorzi, che si sono diffuse in questo settore. Si tratta di un’attività abbastanza remunerativa, soprattutto se si lavora sulle grandi quantità: ogni anno vengono prodotte 50 milioni di tonnellate di RAEE in tutto il mondo e il livello dei rifiuti informatici ed elettronici è destinata ad aumentare a causa della continua innovazione tecnologica e dei fatto che i dispositivi elettronici hanno una vita molto breve perchè non sono più attuali.
Ci sono diversi metodi per il recupero dell’oro: uno dei più recenti unisce il basso costo e la velocità dell’operazione al rispetto per l’ambiente. Si utilizza una soluzione di ossidante e acido acetico per separare l’oro dalla componente elettronica in 10 secondi. Al tempo stesso si lasciano intatti i circuiti in ferro, nichel e rame, così da poter recuperare anche questi metalli. Al momento i procedimenti industriali più diffusi sono l’idrometallurgia e la pirometallurgia: in questo caso si sottopongono i rifiuti elettronici a temperature superiori a 1.000°C. Molto meno costosa è l’idrometallurgia, basata sull’utilizzo di solventi liquidi che contengono acidi. L’inconveniente è il fatto che non si possono recuperare gli altri materiali. Un altro metodo, infine, è rappresentato dall’idrolisi, che può avvenire in camera stagna evitando la produzione di fumi, scorie e diossine in quanto il recupero dell’oro avviene per raffinazione. Al tempo stesso si separano anche gli altri metalli presenti nelle schede informatiche, mentre la componente di plastica produce l’energia elettrica utilizzata per portare a termine l’operazione.