A volte si parla indifferentemente di permuta o di vendita dell’oro usato: si tratta però di due operazioni molto diverse tra loro, che si differenziano notevolmente. Infatti sono due procedure diametralmente opposte. Nel primo caso si lascia presso una gioielleria (l’unico esercizio commerciale abilitato alla vendita di gioielli) il proprio oro usato con l’obiettivo di acquistare altri monili. In questo modo non si vendono i propri gioielli o prodotti di oreficeria ma li si utilizza per finanziare l’acquisto di altro oro e metalli preziosi sotto forma di collane, braccialetti, orecchini, anelli e spille. Nel secondo caso si trasformano i propri gioielli e gli oggetti preziosi in denaro contante con il quale acquistare libri di testo, capi di abbigliamento per l’attuale o la futura stagione, abbonamenti vari oppure dispositivi tecnologici di ultima generazione. Questa operazione può essere compiuta presso i compro oro e meno spesso presso i banco metalli.
Al tempo stesso questi negozi permettono di vendere non soli i gioielli che non si indossano, ma anche quelli rotti oppure danneggiati: in questi esercizi commerciali, infatti, si fa riferimento alla quantità di metallo prezioso contenuta. Si vede quindi come le possibilità offerte dagli esercizi commerciali che acquistano oro usato dai privati sono molto più ampie e diversificate. Infine bisogna tenere a mente che gli oggetti preziosi e i monili possono essere sia d’oro che d’argento. La valutazione, ovviamente, segue quotazioni diverse.
Entrambi i prezzi applicati fanno riferimento alla quotazione in Borsa del metallo puro, tuttavia l’oro si caratterizza per leggere oscillazioni nel corso della stessa giornata: infatti il suo valore è determinato due volte al giorno dalla Borsa di Londra e poi diffuso su tutti gli altri mercati finanziari e in tutti i contesti dove si tratta questo metallo. Al tempo stesso bisogna ricordare che i gioielli e l’oro usato che i privati decidono di vendere oppure di offrire in permuta sono nella maggior parte dei casi in oro 18 carati oppure in argento 950. Si tratta di due metodi per indicare quale sia la percentuale di metallo prezioso contenta nell’oggetto; infatti sia in gioielleria che in oreficeria e in argenteria si utilizzano leghe. Si tratta di una soluzione obbligata per ovviare alla grande duttilità dei materiali e impedire che gli oggetti prodotti si rovinino in poco tempo. Per questo motivo è necessario prestare attenzione alle quotazioni applicate dal negozio, così da evitare fraintendimenti e ottenere alla fine una cifra minore rispetto alle proprie aspettative.
Infatti bisogna tenere a mente che l’oro puro segue precisamente la valutazione della Borsa di Londra e che riguarda anche il bene rifugio finanziario. Al contrario l’oro 18 carati ha un valore che si ottiene sottraendo alla quotazione del metallo una percentuale variabile del 30-35%. Inoltre ogni esercizio di compro oro applica una diversa politica di prezzi in base al guadagno che intende ottenere. Di conseguenza è bene comparare i prezzi prima di effettuare realmente la transazione commerciale, in modo da poter portare a termine quella più conveniente dal punto di vista economico e da quello delle garanzie offerte.
Nelle grandi città, ad esempio a Roma, si è avvantaggiati dal fatto che sono presenti tantissimi esercizi commerciali tra i quali poter scegliere. La valutazione avviene non fisicamente ma controllando i prezzi applicati consultando i siti web dei diversi negozi. Sulla pagina a volte si trova anche il servizio blocca prezzo: si tratta di una soluzione per mettere la vendita del proprio oro usato al riparo dalle fluttuazioni borsistiche. In questo modo si blocca il valore del metallo prezioso per 24 oppure 48 ore in maniera che non subisca ribassi. Quindi si può andare successivamente in negozio per effettuare la vendita applicando però il prezzo prefissato.
Al tempo stesso, nel caso della permuta, bisogna tenere a mente che i gioielli ottenuti in cambio hanno una valutazione molto più alta rispetto a quella dei monili lasciati dal privato: infatti si aggiungono la lavorazione del metallo e il guadagno che l’operatore vuole ottenere.

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