Acquisto oro usato a Roma

lingottiDa sempre l’oro è considerato uno dei più sicuri beni riugio, perché il suo valore ha un andamento pressoché costante e, almeno sulla carta, facilmente prevedibile; non risente se non marginalmente di questioni politiche ed economiche contingenti ed è universalmente riconosciuto come bene di valore, indipendentemente dai cambiamenti intervenuti nella società. Non stupisce quindi che si parli spesso di prezzo dell’oro: tutti sono interessati a capirne di più, sia i piccoli risparmiatori che gli investitori professionali. Per capire però di cosa si tratta e come funziona, è importante conoscerne le origini.

Come si sente dire spesso, l’oro fa parte della vita dell’uomo da sempre, fin dal 4.000/5.000 a.C., ma è solo in epoca moderna che viene utilizzato come moneta corrente; è infatti nel 1816 che l’Inghilterra adottò il cosiddetto sistema Gold Standard, in base al quale le monete nazionali potevano essere convertite in oro; con la coniazione senza restrizioni, il cambio tra monete e oro si manteneva comunque stabile, perché contenuto entro un range predefinito, al fine di assicurare un equilibrio. Il sistema durò fino alla prima guerra mondiale, dopo la quale venne sostituito dal Gold Exange Standard, più complesso e non paritario; si previde infatti che solo alcune monete nazionali potevano essere convertite direttamente in oro, mentre altre, tra cui la Lira Italiana, dovevano prima scontare il cambio con le monete convertibili.

Anche la seconda guerra mondiale, e gli eventi che la precedettero e seguirono, influì molto sulla determinazione del prezzo dell’oro; già nel 1931, gli USA impedirono ai privati la conversione dei dollari in oro e nel 1944, con la nascita del Fondo Monetario internazionale, i quarantaquattro paesi partecipanti stabilirono il prezzo dell’oro in 35$/oncia; nello stesso momento, gli USA intervennero a spostare gli equilibri, proponendosi come acquirenti di metallo prezioso da chiunque, promettendo di rivenderlo esclusivamente alle Banche Centrali. Si dovette comunque attendere fino al 1954 per vedere la riapertura del mercato Londinese, da sempre considerato punto di riferimento.

Chi si aspettava che, deposte le armi, si sarebbe raggiunto un nuovo equilibrio mondiale, dovette ricredersi e un cambiamento epocale era già alle porte: già negli anni sessanta, la grave crisi del dollaro ebbe come conseguenza la corsa all’acquisto di oro (fu in questi anni che il biondo metallo divenne il bene rifugio per eccellenza) e comportò il venir meno dell’equilibrio tra domanda e offerta, così faticosamente cercato e mantenuto nel periodo pre bellico. Nel 1968 nacque quindi ufficialmente il vero e proprio mercato dell’oro, ovvero quell’area di libero scambio all’interno della quale il prezzo veniva essenzialmente determinato dal rapporto tra le richieste e le offerte. Nel 1976, a seguito del susseguirsi di svalutazioni del rapporto oro/dollaro americano e della conseguente spinta dei paesi europei che chiedevano a gran voce l’abolizione del mercato ufficiale, il Fondo Monetario Internazionale stabilì ufficialmente l’abolizione del prezzo ufficiale dell’oro (e quindi del rapporto di parità tra Dollaro e Oro) e l’apertura del libero mercato.

Ad oggi, il prezzo dell’oro viene ancora determinato sui mercati in base al rapporto tra domanda e offerta e non esiste un listino ufficiale cui fare riferimento, tanto è vero che, come si può facilmente verificare, si tratta di un valore che varia anche nell’arco di una stessa giornata. Gli operatori del settore, però, hanno alcuni importanti indici cui fare riferimento e il primo e più importante è il Fixing dell’oro, ovvero il prezzo che viene fissato dalla Borsa di Londra, secondo una tradizione che va avanti dall’ottocento: alcuni tra i più importanti operatori del mercato, si riuniscono (mediante teleconferenza) ogni giorno e, verificato il volume di richieste di cui ciascuno si fa portatore per conto dei clienti, fissano il prezzo dell’oro per due volte, all’apertura dei mercati (ore 10) e nel pomeriggio (ore 15).

Questo valore è utilizzato in tutte le contrattazioni, anche quelle tra privati, ed influenza l’andamento dei mercati, pur non essendo l’unico elemento cui fare attenzione. Esistono infatti anche altri soggetti, ad esempio i banco metalli con una struttura internazionale che, data la capacità di movimentare grandi quantità di oro, sono in grado di influire notevolmente sul mercato e sul prezzo.